La stagione del tartufo è iniziata e quindi oggi ti spieghiamo perchè dovresti diffidare degli Oli ma anche di altri prodotti tartufati.
Il motivo è: il bismetiltiometano, un componente chimico utilizzato come aroma per insaporire i prodotti tartufati. Sebbene questo bismetiltiometano sia, nello specifico, un composto organico solforato che è già presente naturalmente anche all’interno dei tartufi, per un utilizzo commerciale viene estratto e lavorato a partire dal petrolio.
Comunque, non fa male, ma è una pratica ingannevole a cui si può mettere un freno solo con consapevolezza, non solo perchè questa pratica è al limite della truffa, ma rovina la cultura del mangiare bene e l'economia del tartufo.
l'olio al tartufo
Veniamo all'olio al tartufo.
Solitamente si parte da un olio d’oliva, di dubbia qualità al quale viene aggiunto bismetiltiometano in quantità che periodicamente diventano sempre più alte, che troverete come aroma nel retro dell'etichetta.
L’olio assorbe le componenti volatili del tartufo ma solo in minima parte e, la sua presenza all'interno dell'olio crea il difetto del rancido.
LA SOLUZIONE?
L'Olio è perfetto per conservare il tartufo.
Intero o a lamelle, coperto da un olio evo e messo in frigorifero, il tartufo manterrà profumi e caratteristiche.
Quindi poi con un pò di Olio extravergine Petrucci mantechi il tuo risotto o la tua pasta, prendi il tartufo fresco o sott'olio e lo grattugi, et voilà!
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